Fata Rossina se ne andava svolazzando di qua e di là quando intravide nel bel mezzo del bosco una bellissima casetta tutta fiorita…
“Ohhh che bella casetta e che bel giardino” – esclamò la fata – “Chissà chi ci abita?” – pensò
Sbirciò dalle finestre anch’esse fiorite, ma non vide nessuno e sempre più curiosa bussò alla porticina che aveva persino una finestrella a forma di cuoricino…
“Toc Toc”
“chi è” – rispose una vocina
“Sono Rossina” – disse la fata
Ad aprirla giunse una fanciulla piccola piccola, aveva lunghi capelli rossi, occhi viola e un vestitino verde smeraldo che era una meraviglia, ma haimé era alta si e no quaranta centimetri…
“Buon giorno fatina in cosa posso aiutarti?” – disse la fanciulla
“Oh…a dire il vero non ho bisogno di nulla ero solo curiosa di sapere chi fosse la padrona di questa magnifica casetta” – rispose la fata
“Entrate pure, la prego” – esordì la fanciulla
L’interno della casa era esattamente come l’esterno, tutta azzurra e tutta fiorita, emanava un buon profumo di pulito e di dolci.
La fanciulla che si chiamava Ernestina, dopo averla fatta accomodare e davanti ad una buona tazza di the, raccontò la sua triste storia alla fatina…
“Cara Fatina, devi sapere che all’età di otto anni una strega malvagia mi ha ridotto così piccina perché non ho voluto seguirla nel suo macabro castello”…
Intanto che la fanciulla parlava Rossina cercava nella sua mente un rimedio, ma haimè non v’era nulla che potesse aiutare la poverina.
Poi Ernestina proseguì nel suo racconto…disse che dal dispiacere era scappata dal villaggio dove viveva, poi una sera si era imbattuta in un brav’uomo che avendo pena di lei l’aveva presa con se per aiutarlo nelle faccende di casa e per curare il giardino e quando l’uomo ormai vecchio se n’era andato, le aveva lasciato tutti i suoi beni, compresa la casetta fiorita.
Rossina continuava a pensare a quanto doveva sentirsi sola e a quante pene doveva avere nel cuore e così decise che in un modo o in un altro l’avrebbe aiutata.
Tornata al castello per svariati giorni cercò una soluzione in tutti i libri di magia ma haimé ogni volta che giungeva alle parole…”Strega Malvagia” le pagine del librone diventavano immediatamente e irrimediabilmente tutte bianche…
Rossina non si dava pace, doveva assolutamente trovare una soluzione, e alla fine le venne un’idea…
“Ci sono, ho capito, andrò dalla strega malvagia e le porterò via la pozione che ha ridotto così Ernestina” e, detto fatto si mise subito in volo verso il macabro castello.
Quando giunse alla dimora dela strega si trasformò in un falco nero per poter arrivare alle finestre senza destare sospetti. Si era appena appollaiata sul davanzale quando la strega malvagia entrò nella stanza delle stregonerie e il falco se ne andò ad ali spiegate.
Quando il falco vide uscire la strega dal castello volò subito nella stanza delle stregonerie per cercare la formula; cercò dappertutto senza trovare nulla, ma proprio mentre la strega stava rientrando notò un barattolino rosso nascosto dietro ad una mensola sul quale c’era scritto “Ernestina” e senza esitare lo afferrò e volò fuori dalla finestra appena, appena in tempo.
Tornata al suo Castello studiò la formula, inventò subito l’antidoto e andò dalla piccola Ernestina la quale appena apprese la notizia cominciò a cantare dalla felicità, ma aveva una vocina talmente leggera che sembrava il cinguettio di un uccellino…
Fata Rossina fece bere l’infuso alla fanciulla pronunciando contemporaneamente le parole magiche:
che sia subito
che sia ora
bim bum bam
che la bella fanciulla
torni quella di allora!!!
ed Ernestina tornò immediatamente normale…
“Oh sei davvero splendida” disse orgogliosa Rossina, poi soddisfatta del suo operato la salutò e se ne andò con il cuore pieno di gioia.
Qualche tempo dopo un bellissimo principe passò per caso vicino alla casetta fiorita, Ernestina era fuori che curava il suo giardino ed il principe s’innamorò immediatamente di lei….
Ora Ernestina é felicissima, vive in un bellissimo castello e il suo principe come regalo di nozze le ha portato la sua casetta fiorita proprio nel giardino del castello.
trovata nel web, autore da me sconosciuto
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